I benefici della pratica
E' necessario capire come un'arte di movimento possa creare beneficio. Realmente ogni disciplina o sport contribuisce realmente a migliorare il nostro stato di salute, ce lo consiglia il medico.
Ma in cosa consiste questo miglioramento, ai fini pratici della vita quotidiana?
Immaginate il camminare ad esempio: avete mai fatto caso a come mettete i piedi mentre eseguite ogni passo? Quando vi fermate in che posizione sono?
Pensate mai alla postura corretta? come sta la testa, come si posiziona la cassa toracica, come devono stare le spalle? Ognuno ha un'immagine di sé spesso poco dettagliata, non riusciamo a immaginarci realmente. Poi magari vedendo una foto di noi, ci riconosciamo? Immaginate che per ogni posizione scorretta che assumiamo, il consumo di energia del nostro sistema aumenta, la nostra muscolatura viene messa spesso sotto stress solo per tenere "insieme" il corpo. Pensate che se questi atteggiamenti sbagliati, vizi posturali, cattive abitudini, li andiamo a togliere, correggendoli, il corpo semplicemente funziona meglio e andiamo a togliere non poco stress mentale. La mente c'è da ricordare che costantemente è attiva per i processi volontari e involontari a livello nervoso. Meno deve controllare, tenere, raggruppare, più è libera, più si raggiunge la calma, perché semplicemente riduciamo lo stress "interno".
Cos'è lascolto?
Ascoltare è avere attenzione verso noi stessi. Capire come stiamo, come siamo, come compiamo gesti anche semplici, è ascoltare. Senza conoscere il punto di partenza non possiamo stabilire una destinazione. Ascoltare dunque è sentire le varie parti del corpo, come stanno, come si muovono, come si posizionano quando siamo in piedi o seduti. Ascoltare è sentire se abbiamo un problema, un dolore alla spalla può significare una posizione scorretta a lavoro, che sia stare a una scrivania o sollevare un carico più o meno pesante. E' come imparare a guidare: senza avere attenzione a quello che facciamo nell'abitacolo, non possiamo pensare di andare in giro in sicurezza. Se la macchina va da sola, senza controllo, causerebbe problemi piuttosto seri. Il nostro corpo è la nostra macchina, il guidatore è la nostra mente.
Un esercizio di propriocezione, che proponiamo durante la pratica, è concentrarsi su un movimento: una rotazione della spalla ad esempio. Come ruota? cosa uso per creare una circonduzione? quali muscoli entrano in funzione? Rimanendo concentrati, ripetendo un movimento più volte, possiamo sintonizzarci e capire come ci muoviamo, cosa usiamo, quali difficoltà abbiamo nel compiere il movimento.
Fermatevi un attimo e ascoltatevi, mentre siete sedut@, a mangiare o a lavoro, mentre siete in piedi, in fila al supermercato ad esempio. Isolate per un attimo il mondo esterno, concentratevi su voi stess@, cosa sentite?
La postura
Senza ascolto non possiamo quindi capire come stiamo. Nel TCC non si segue uno schema, ovvero ciò che è giusto è applicabile a tutte e tutti. Ognun@ ha la sua struttura, fisica e mentale, non è possibile dunque avvicinare uno schema comune. Ma è possibile avvicinare dei principi posturali per raggiungere, ognun@ a modo suo, un obbiettivo. Quando vediamo una persona che ha il petto molto in fuori, o la testa slittata in avanti cosa pensiamo? E' in quel momento che dobbiamo pensare a come noi stiamo, se riusciamo ad avere una postura diversa. Spalle alte portano poca forza alle mani, aprire un barattolo per alcun@ può essere molto complicato. Abbassare le spalle lascia che la forza arrivi alle mani, rendendole più attive, più efficaci nell'applicare un movimento. Riportare la spalla nella sua sede, migliora anche l'assetto del torace, alimenta una respirazione migliore, quindi una circolazione migliore. Allungare il tratto cervicale esempio, portando la testa a innalzarsi, staccandosi dalle spalle, porta a lenire dolori alle braccia, il classico addormentarsi delle mani. Schiacciamenti cervicali portano a complicazioni non piacevoli, in generale posizionare male la testa, rispetto alle spalle, rispetto al busto, porta inevitabilmente a problemi cronici, dolori alla schiena esempio. Pensiamo che sia il nostro vecchio materasso a creare il problema, mentre per tutto il resto del giorno teniamo la testa in posizione errata, chiedendo alla nostra muscolatura di fare gli straordinari per tenerci su. Cambiare la propria postura dunque è evitare di peggiorare uno stato cronico, che poi si trasforma in irreversibile, come schiacciamenti o ernie vertebrali.
Il movimento fluido
Spesso immaginiamo la fluidità come qualcosa legato alla danza, all'esecuzione di una coreografia. Mentre in natura, ogni insetto, animale, addirittura vegetale, esegue movimenti, cresce, in maniera fluida, come se fosse lo svolgersi di un'azione che non ha un'inizio e una fine. Un movimento eseguito in fluidità è sinonimo di presenza, perché in ogni momento riusciamo a collegare le azioni in modo che non ci sia interruzione. Un esempio? Una luce intermittente. Accendiamo la luce della cucina e inizia a saltare continuamente. Cosa ci provoca? Tensione, stress, il primo pensiero è cambiare la lampadina. Quindi perché non pensare che un movimento fluido sia effettivamente un modo per diminuire lo stress?
Il movimento fluido inoltre ci permette di sviluppare una forte concentrazione, una capacità che abbiamo innata, ma che le infinite distrazioni a cui siamo sottoposti, ci hanno fatto dimenticare di possedere. Nonché permette di mantenere sciolte le nostre articolazioni, di evitare accumuli di tensione che spesso solo un massaggio o una lunga fase di riposo possono lenire. Pensare uno sviluppo corretto del movimento del corpo, ci evita a contrastare gli acciacchi dovuti alla sedentarietà, all'invecchiamento. Il corpo, prima di essere solo in forma, può essere funzionale. Senza funzionalità sconvolgiamo i nostri bioritmi, tutto diventa troppo difficile da controllare. Ma non è del controllo che abbiamo bisogno, piuttosto della libertà, che se riusciamo a comprendere in una azione fluida, riusciamo a riportarla come valore nella nostra vita quotidiana.